Raw Material Supply Group

Revisione della Lista sulle Materie Prime Critiche (CRM) ad opera del gruppo di lavoro “Ad hoc Working Group on Critical Raw Materials” del Raw Material Supply Group

Sono in dirittura di arrivo i lavori del “Ad hoc Working Group on Critical Raw Materials”, un sottogruppo del Raw Material Supply Group, per la revisione della Lista sulle Materie Prime Critiche (CRM) da pubblicare nel 2020 e al quale il Ministero dello Sviluppo Economico partecipa insieme all’ENEA in rappresentanza dell’Italia. Per materie prime critiche si intendono quelle non energetiche e non alimentari, i cui problemi di approvvigionamento, di carattere politico, commerciale e ambientale, rendono prioritario un cambio di strategia economica e un forte aggiornamento tecnologico. La Commissione Europea si avvale di questa lista per promuovere ricerca e innovazione, condurre trattative commerciali, per contestare misure di distorsione degli scambi e attuare l’agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile.

L’elenco inoltre dovrebbe contribuire a incentivare la produzione europea di materie prime essenziali rafforzando le attività di riciclo e, se necessario, agevolare il lancio di nuove attività minerarie. La disponibilità delle materie prime può cambiare nel tempo per cui la criticità è un fattore dinamico e la lista dei CRM, in virtù di tale dinamicità, è soggetta ad aggiornamento almeno triennale. L’attuale lista delle materie prime critiche è stata pubblicata nel settembre del 2017 e include 27 elementi rispetto alla lista del 2014 con 20 elementi e la versione ancora precedente del 2011 con 14 elementi. I criteri adottati dalla Commissione Europea per definire le materie prime critiche sono due: l’importanza economica e il rischio di approvvigionamento per l’industria europea. Il primo fattore dipende da condizioni di stabilità politica ed economica, dal livello della concentrazione di produzione, dal potenziale di sostituibilità e dal grado di riciclo. Il secondo fattore è indicativo dell’importanza di una materia prima nello specifico settore economico e dell’importanza del settore stesso nell’economia comunitaria. La metodologia di calcolo è stata migliorata nel 2017, garantendo la comparabilità con la precedente valutazione.

Ulteriori informazioni sono disponibili sel sito della Commissione Europea