Royalties

In Italia, i giacimenti di idrocarburi sono patrimonio indisponibile dello Stato (articolo 826 c.c.). Tuttavia lo Stato non si impegna direttamente nella ricerca e nel loro sfruttamento, che lascia in concessione ad imprese private.
Il concessionario è soggetto al rispetto dei programmi di lavoro, al pagamento di canoni proporzionati alla superficie coperta dai titoli minerari e al pagamento di royalties, proporzionate alle quantità di idrocarburi prodotte.
Il calcolo delle royalties dovute è effettuato in controvalore, calcolato su prezzi medi del mercato del petrolio e del gas. Per quanto riguarda il gas, l’apprezzamento non può essere inferiore a quello definito dall’Autorità per l’energia elettrica e il gas per mezzo dell’indice QE (quota energetica costo materia prima gas) espresso in euro/GJ e calcolato per ciascun trimestre dell’anno di produzione.
Per la corresponsione delle aliquote dovute per le produzioni di idrocarburi gassosi ottenute nell’anno 2022, i titolari delle concessioni di coltivazione utilizzeranno l’indice QE pari a 14,059760 euro/GJ – Comunicato Ministeriale 8 maggio 2023.

 

Gettito royalties anno 2023

Proventi delle royalties applicate alle produzioni idrocarburi degli anni 2021 e 2022.
Dati al 31 dicembre 2023 – Aggiornamento del 23 febbraio 2024.
Aggiornamento con esito aste gas relative alle produzioni 2021 e 2022 versate al 31 dicembre 2023.

 

Gettito degli anni precedenti

Indicazioni generali sulle royalties applicate alle produzioni

Le produzioni delle concessioni di coltivazione di idrocarburi liquidi e gassosi sono soggette a royalties.
Con l’entrata in vigore della Legge 27 dicembre 2019 n. 160, è stato modificato l’articolo 19 Decreto Legislativo 25 novembre 1996, n. 625, che disciplina le aliquote delle royalties cui sono soggette le produzioni di idrocarburi liquidi e gassosi prodotti annualmente da concessioni in terraferma e mare.
In base al nuovo disposto normativo sono esentate dal pagamento delle royalties le produzioni annuali di gas inferiori o pari a 10 milioni di Sm3 in terraferma e 30 milioni di Sm3 prodotti in mare.
Di converso, ogni concessione di coltivazione con volumi di produzione di gas superiori a 10 milioni di Smc in terraferma e 30 milioni di Sm3 prodotti in mare è soggetta al pagamento delle royalties per l’intera produzione annuale di gas secondo le aliquote riportate nella tabella che segue.
Tutte le concessioni di coltivazione con produzione di olio greggio sono soggette al pagamento delle royalties per l’intera produzione annuale di olio secondo le aliquote riportate nella tabella che segue.
Essendo concluso il triennio (2020 – 2022) per il quale l’articolo 1, comma 736 della legge 27 dicembre 2019, n.160 ha previsto il versamento solo allo Stato delle royalties afferenti alle ex franchigie, si rappresenta che dal corrente riprende la ripartizione dei versamenti verso Stato, Regioni e Comuni secondo il dettato degli articoli 20 e 22 del D. Lgs. 625/96, come da seguente schema.

Ubicazione concessione Minerale prodotto Aliquota royalty (a) (b) Fondo sviluppo economico e social card (c) Aliquota ambiente e sicurezza (d)
Terra Gas 0,07 0,03
Olio 0,07 0,03
Mare Gas 0,07 0,03
Olio 0,04 0,03

(a) (b) (c) (d) Le note fanno riferimento all’elenco puntato del successivo paragrafo sulla destinazione del gettito delle aliquote di produzione

Destinazione del gettito derivante dalle aliquote di produzione

(a) Aliquota del 7% per produzioni in terraferma

Concessioni produzioni fino a 10 milioni di Sm3 Concessioni con produzioni oltre10 milioni di Sm3 Note
  Gas esenti dal pagamento royalties Stato 30% (*)
Regione 55%
Comuni 15%
(*) A decorrere dal 1° gennaio 1999, per le concessioni ricadenti nelle Regioni a statuto ordinario incluse nel Mezzogiorno, l’aliquota destinata allo Stato è direttamente corrisposta alla Regione – art.20, comma 1-bis, decreto legislativo n.625/1996

 

Nessuna soglia di esenzione Note
  Olio Stato 30%(*)
Regione 55%
Comuni 15%
(*) A decorrere dal 1° gennaio 1999, per le concessioni ricadenti nelle Regioni a statuto ordinario incluse nel Mezzogiorno, l’aliquota destinata allo Stato è direttamente corrisposta alla Regione – art.20, comma 1-bis, decreto legislativo n.625/1996

 

(b) Aliquote del 4% (olio) e del 7% (gas) per produzioni in mare

Piattaforma continentale Mare territoriale
  Gas Concessioni con produzioni fino a 30 milioni di Sm3 Concessioni con produzioni oltre i 30 milioni di Sm3 Concessioni con produzioni fino a 30 milioni di Sm3 Concessioni con produzioni oltre i 30 milioni di Sm3
esenti dal pagamento royalties Stato 100% esenti dal pagamento royalties Stato 45%
Regione 55%

 

Piattaforma continentale Mare territoriale
  Olio Nessuna soglia di esenzione Nessuna soglia di esenzione
Stato 100% Stato 45%
Regione 55%

 

(c) Fondo Sviluppo Economico e Social Card (1): aliquota del 3% applicata alle produzioni di idrocarburi liquidi e gassosi da concessioni in terraferma incluse le produzioni ottenute da concessioni in mare ma derivanti da pozzi situati in terraferma. I versamenti sono effettuati sul capitolo 2605 dell’entrata dello Stato per essere riassegnati sul capitolo 3593 dello stato di previsione del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Ambientale (ex MISE) per alimentare il fondo destinato a misure di sviluppo economico e all’attivazione di una social card. [ex Art. 3 comma 7 del DM MEF-MISE 25 febbraio 2016]. Sono esenti le concessioni in terraferma con produzioni di gas minori o uguali a 10 milioni di Sm3.
(1) art. 45 della Legge 99/2009, come modificato dal DL 12 settembre 2014, n. 133, convertito con modificazioni dalla L. 11 novembre 2014, n. 164

(d) Fondo Ambiente e Sicurezza (2): aliquota del 3% applicata alle produzioni derivanti da concessioni in mare versate interamente allo Stato e destinate al Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica per assicurare il pieno svolgimento delle azioni di monitoraggio e contrasto dell’inquinamento marino (in misura pari al 50% delle somme versate) e per assicurare il pieno svolgimento delle attività di vigilanza e controllo della sicurezza anche ambientale degli impianti di ricerca e coltivazione in mare (per il restante 50%). Sono esenti le concessioni in mare con produzioni di gas minori o uguali a 30 milioni di Sm3.
(2) DL 22 giugno 2012, n. 83, art. 35, convertito, con modificazioni dalla legge 7 agosto 2012, n. 134

 

Accordi con le Regioni

Nel biennio 2016-2018 sono stati siglati due Protocolli d‘Intesa con la Regione Basilicata, uno con la Regione Emilia-Romagna ed uno con la Regione Piemonte con uno stanziamento di circa 150 milioni di euro grazie ai quali, in tema di sviluppo economico, è stato possibile attivare misure volte a facilitare investimenti in innovazione tecnologica delle PMI locali, a istituire un fondo di garanzia per l’ accesso al credito delle imprese, ad attivare misure di contrasto al credit crunch e ad erogare finanziamenti finalizzati alla creazione di nuove imprese e incrementare l’occupazione.
Quanto alla promozione di misure di coesione sociale, in anticipo rispetto alla misura di portata nazionale del Reddito di Cittadinanza e rimasta attiva fino all’entrata in vigore di quest’ultima, si segnala l’attivazione della misura Reddito Minimo di Inserimento, azione mirata al sostegno del reddito di soggetti svantaggiati e lavoratori fuoriusciti dalla platea degli ammortizzatori sociali, quindi privi di ogni forma di tutela, pensata per contenere la diffusione della povertà e del disagio sociale e favorire un progressivo inserimento lavorativo.
Tra le misure di social card, infine, si segnala il contributo all’affitto della prima casa e all’autonomia abitativa rivolta a cittadini con severo disagio economico le cui abitazioni sono state rese inagibili a seguito di calamità naturali.
Il 2019 ha rappresentato un anno molto importante perché, anche grazie al supporto fornito dalla competente Divisione del Ministero, sono state siglate 13 ulteriori Intese con le Regioni beneficiarie con uno stanziamento complessivo di risorse di circa 120 milioni di euro. Risorse che hanno permesso di attivare ulteriori misure di sviluppo economico e iniziative di natura sociale di particolare efficacia perché opportunamente calibrate per soddisfare le esigenze dei rispettivi territori.
Tra le principali misure di sviluppo economico e di promozione sociale attivate si elencano:

  • Incentivazione rivolta alle piccole e medie imprese e alle imprese artigiane per salvaguardare l’occupazione e favorire l’innovazione e la sicurezza (Basilicata);
  • Misure finalizzate a favorire l’alta formazione e la specializzazione in tematiche tecnologiche (Basilicata);
  • Misure a favore della ricerca e lo sviluppo di tecnologie connesse alla decarbonizzazione (Basilicata);
  • Erogazione di voucher all’acquisto di beni di prima necessità rivolti a famiglie in difficoltà economica causata dalla situazione di emergenza dovuta al Covid-19 (Basilicata);
  • Misure volte a favorire la diffusione della mobilità sostenibile attraverso l’installazione di colonnine di ricarica per veicoli elettrici e l’acquisto di mezzi elettrici al servizio dei comuni (Emilia Romagna, Marche);
  • Misure di sostegno economico rivolto a famiglie che versano in particolari condizioni di disagio; (Piemonte, Basilicata, Calabria);
  • Finanziamento e supporto all’acquisto di abbonamenti per il TPL sia rivolto studenti che a lavoratori (Emilia Romagna, Piemonte)
  • Riqualificazione energetica di edifici scolastici (Abruzzo);
  • Supporto e finanziamento di iniziative per lo sviluppo turistico ed economico (Calabria);
  • Azioni finalizzate a contenere lo spopolamento di comuni con ridotto numero di abitanti (Molise e Basilicata);
  • Interventi per il ripristino e la creazione di aree verdi ( Toscana, Lombardia)
  • Interventi a supporto di servizi sociali e incremento di asili nido (Molise, Lombardia)
  • Potenziamento di servizi e strutture rivolte ad anziani;(Calabria, Veneto)
  • Potenziamento e creazione di strutture e servizi volti a dare supporto a famiglie con soggetti affetti da autismo (Calabria)
  • Promozione della diffusione di impianti alimentati da fonti rinnovabili sulle abitazioni di cittadini che versano in condizioni di disagio economico Reddito Energetico Regionale- (Puglia)

Normativa di riferimento

La disciplina normativa di riferimento è contenuta nel Decreto Legislativo 25 novembre 1996, n. 625, articolo 19 e nelle successive leggi in materia, come di seguito elencate: