Trasparenza dei dati sulla capacità di stoccaggio di CO2 Campo AQUILA
L’art. 21, comma 1, lettera a) del Regolamento UE 2024-1735 sulla “Trasparenza dei dati sulla capacità di stoccaggio di CO2”, prevede che «gli Stati membri: mettono a disposizione del pubblico dati su tutte le zone del loro territorio in cui potrebbero essere autorizzati siti di stoccaggio di CO2, compresi gli acquiferi salini, fatti salvi i requisiti riguardanti la tutela delle informazioni riservate».
Di seguito sono pubblicati i dati relativi al campo AQUILA ritenuto potenzialmente autorizzabile per eventuali progetti di stoccaggio di CO2.
Il campo offshore di Aquila (concessione di coltivazione F.C2.AG) è ubicato nell’Adriatico meridionale a 40 km al largo della costa brindisina. La profondità dell’acqua è di circa 800 m.
Il campo risulta mineralizzato a olio sottosaturo (36° API) e la sua produzione cumulata è di 5189 kSTm3. La produzione è iniziata nei mesi di marzo e aprile 1998 e ha subito alcune interruzioni (anche prolungate) legate a manutenzione dell’unità galleggiante adibita al trattamento degli idrocarburi estratti. Allo scopo di ottimizzare la produttività del campo è stata avviata l’iniezione di gas di sollevamento su AQ3 il 12/03/2002. La produzione è stata infine interrotta nel 2018 per antieconomicità della produzione.
Dal punto di vista strutturale il campo Aquila è costituito da un alto ubicato a circa 15 km a NE del margine cretacico della piattaforma Apula dalla quale è separato da un ‘halfgraben’ molto allungato in senso NO-SE. Le facies reservoirs sono costituite da successioni carbonatiche di margine (brecce di margine nella parte superiore e delle calciruditi nella porzione inferiore), formatesi nell’half graben della faglia listrica che ha generato la struttura di Aquila, e localizzate prevalentemente nel Cretaceo superiore.
- Field report
Campo AQUILA - Raw well logs
Campo-AQUILA-contenuto-WL - Well reports
- P1000
- HC-field geometry