International Seabed Authority (ISA)

La DGS-UNMIG ha partecipato alla 24a sessione dell’Autorità Internazionale dei fondali marini

La DGS-UNMIG ha partecipato alla 24a sessione dell’Autorità Internazionale dei fondali marini

Kingston – Giamaica 16-27 luglio 2018.

La DGS-UNMIG ha partecipato, con il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e l’Istituto di Scienze Marine del CNR, ai lavori della 24^ sessione dell’Autorità Internazionale dei fondali marini, organizzazione internazionale preposta dalla Convenzione delle Nazioni Unite sul diritto del mare (UNCLOS) a regolare, gestire e controllare le risorse minerarie (noduli e solfuri polimetallici e croste manganesifere) presenti nei fondali marini oltre le giurisdizioni nazionali, definite dall’UNCLOS “patrimonio comune dell’umanità”.
La sessione si è svolta, durante la prima settimana dei lavori, nell’ambito del Consiglio dell’ISA ove è proseguita la discussione sulla prima bozza di Regolamento per lo sfruttamento delle risorse minerarie, quale importante strumento per la regolamentazione e la gestione della materia.
La settimana dal 23 al 27 luglio è stata invece dedicata all’Assemblea annuale che ha, tra l’altro, approvato il Piano strategico per il quinquennio 2019-2023 – il primo dall’istituzione dell’ISA nel 1994 – il bilancio annuale dell’ISA e il Rapporto del Segretario Generale.
L’Italia, dal 1994, è membro del prestigioso gruppo A del Consiglio, ove siedono i Paesi maggiori consumatori e importatori delle risorse minerarie dei fondali marini (in particolare rame, zinco, nickel, argento, molibdeno e manganese) ed è stata rieletta quest’anno, alla scadenza del suo mandato quadriennale, per la sesta volta consecutiva.
Centrale, nel contributo della delegazione italiana – che ha incluso rappresentanti del MAECI, del MISE, del CNR e del CRIET-Università di Milano-Bicocca – è stato il tema della minimizzazione dell’impatto delle attività estrattive sull’ambiente marino, in linea con l’Obiettivo sullo Sviluppo Sostenibile n. 14 dell’Agenda 2030.
La delegazione italiana ha anche insistito sull’importanza dei principi della trasparenza delle attività estrattive nei confronti dell’Autorità, degli Stati membri e delle opinioni pubbliche, riferendosi in particolare all’accesso alle informazioni non confidenziali da parte di tutti gli stakeholders, a meccanismi trasparenti di pagamento delle royalties e alla condivisione equa e responsabile dei benefici dello sfruttamento delle risorse.
Altrettanto importante è stato l’accento posto dall’Italia sul ruolo cruciale della ricerca scientifica e tecnologica nella gestione responsabile delle risorse dei fondali marini e nella minimizzazione dei rischi per l’ambiente. Su questo tema la delegazione italiana ha anche annunciato l’organizzazione di un workshop internazionale nel quadro delle attività dell’ISA, dal titolo “From offshore oil&gas to deep sea mining” sul possibile trasferimento delle tecnologie offshore dal settore oil&gas all’emergente industria mineraria dei fondali marini. Il workshop si terrà a Ravenna, hub dell’industria offshore nel Mediterraneo, in parallelo alla “2019 Offshore Mediterranean Conference”, prevista dal 29 al 31 marzo 2019.