I progetti valutati strategici dalla Commissione europea
A livello nazionale è stato adottato il Decreto-Legge 25 giugno 2024, n. 84 recante “Disposizioni urgenti sulle materie prime critiche di interesse strategico“, convertito con modificazioni dalla L. 8 agosto 2024, n. 115 che ha inteso dare attuazione alle previsioni del Regolamento UE 1252/2024 definendo, nelle more di una disciplina organica del settore delle materie prime critiche, misure urgenti finalizzate all’attuazione di un sistema di governo per l’approvvigionamento sicuro e sostenibile delle materie prime critiche considerate «strategiche», in ragione del ruolo fondamentale delle stesse nella realizzazione delle transizioni verde e digitale e nella salvaguardia della resilienza economica e dell’autonomia strategica.
Il D.L. in parola disciplina il riconoscimento dei progetti strategici di estrazione, trasformazione o riciclaggio di materie prime in Italia, prevedendo tempi definiti per la relativa valutazione ed autorizzazione. Una volta riconosciuti come strategici dalla Commissione europea, tali progetti diventano di interesse pubblico nazionale, e le opere necessarie alla loro realizzazione sono di pubblica utilità, indifferibili ed urgenti.
È prevista l’istituzione di punti unici di contatto per l’estrazione, trasformazione o riciclaggio di materie prime critiche strategiche. A tal proposito è stato adottato il Decreto Ministeriale 12 giugno 2025 n.146.
La Direzione generale fonti energetiche e tioli abilitativi (DGFTA) è individuata quale punto unico di contatto per i progetti di estrazione di materie prime strategiche. Di seguito i relativi riferimenti:
- E-mail: mineralicriticiestrazione@mase.gov.it
- Pec: mineralicriticiestrazione@pec.mase.gov.it
- Telefono: 065722.5190-6110-5210
- il progetto deve contribuire in modo significativo alla sicurezza dell’approvvigionamento dell’Unione di materie prime strategiche;
- il progetto è o diventerà tecnicamente fattibile entro un lasso di tempo ragionevole e il volume di produzione previsto del progetto può essere stimato con un livello di attendibilità sufficiente;
- il progetto è attuato in modo sostenibile, in particolare per quanto riguarda il monitoraggio, la prevenzione e la riduzione al minimo degli impatti ambientali, la prevenzione e la riduzione al minimo degli impatti socialmente negativi attraverso l’uso di pratiche socialmente responsabili, tra cui il rispetto dei diritti umani, dei popoli indigeni e dei lavoratori, in particolare in caso di reinsediamento involontario, il potenziale di creazione di posti di lavoro di qualità e l’impegno significativo con le comunità locali e le parti sociali interessate, e l’uso di pratiche commerciali trasparenti con idonee politiche di conformità volte a prevenire e ridurre al minimo i rischi di impatti negativi sul corretto funzionamento della pubblica amministrazione, tra i quali la corruzione e la concussione;
- per i progetti nell’Unione, l’istituzione, il funzionamento o la produzione del progetto hanno benefici transfrontalieri al di là dello Stato membro interessato, anche per i settori a valle;
- per i progetti nei paesi terzi che sono mercati emergenti o economie in via di sviluppo, il progetto è reciprocamente vantaggioso per l’Unione e per il paese terzo interessato, e apporta un valore aggiunto in tale paese terzo.