Val d’Agri

A seguito della definizione dell’Accordo Quadro firmato dal Ministero dello Sviluppo Economico, Regione Basilicata, Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV), designato come Struttura Preposta al Monitoraggio (SPM), e sottoscritto da Eni in data 27 febbraio 2017, la sperimentazione ai sensi degli ILG oltre ai siti pilota già individuati per la sperimentazione, è stata estesa anche alla Concessione di coltivazione VAL D’AGRI.
In data 27 Aprile 2017 si è tenuto presso il Mise un Kick off meeting nel quale la Società Eni ha illustrato alle Amministrazioni ed a INGV i dati relativi della concessione; caratteristiche generali del giacimento, inquadramento geologico strutturale, analisi sismologica, reti di monitoraggio sismico e di deformazione del suolo, modello di giacimento e studi geomeccanici i dati relativi alla concessione al fine di garantire lo scambio di informazioni tecniche e di dati sulla concessione alle Amministrazioni e a INGV: ad esempio caratteristiche generali del giacimento, inquadramento geologico strutturale, analisi sismologica, reti di monitoraggio sismico e di deformazione del suolo, modello di giacimento e studi geomeccanici.

Successivamente a questo primo incontro tecnico è stata istituita e si è insediata una Commissione tecnica (Comitato) per la prosecuzione dei lavori composta da:

  • DGS UNMIG (Ministero Sviluppo Economico)
  • Regione Basilicata
  • INGV (SPM designata)
  • ENI (Società Titolare)

Per Val D’Agri l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia è stato designato come Struttura Preposta al Monitoraggio (SPM).

Ad oggi la Commissione ha prodotto i seguenti documenti:

  • Regolamento di Funzionamento (approvato in data 27 Giugno 2018)
  • Protocollo di Trasmissione Dati (approvato in data 27 Giugno 2018)

INGV sulla base del Documento Tecnico allegato all’Accordo Quadro ha fornito all’Amministrazione la Valutazione Economica per le attività previste dal Protocollo.
La valutazione economica è stata approvata formalmente in CIRM in data 29/11/2017.
È importante rilevare che l’Accordo Quadro per l’applicazione sperimentale dei monitoraggi ai sensi degli ILG in Val D’Agri prevede la completa cessione della rete sismica e quella delle deformazioni del suolo (CGPS) dalla Società Eni S.p.A. a INGV, dopo due anni dall’avvio dell’accordo (tempo necessario all’implementazione tecnica della rete ai fini del raggiungimento delle performance indicate dagli ILG).

Il campo di Val d’Agri

Il giacimento ad olio Val d’Agri è stato scoperto nel 1987 ed è ubicato nella regione Basilicata, a circa 20 km a Sud-Est della città di Potenza. Il giacimento è ubicato all’interno della Concessione di coltivazione VAL D’AGRI che ha un’estensione di 660,15 Km2 ed è intestata ad Eni S.p.A. e Shell Italia E&P S.p.A., con quote rispettivamente del 60.77% e 39.23%.
Il giacimento, con area mineralizzata di circa 300 km2, è costituito da tre culminazioni principali: le strutture di Monte Alpi e Monte Enoc nella zona sud-orientale e quella di Cerro Falcone nella zona nord-occidentale. Il giacimento è costituito dai carbonati fratturati della Piattaforma Apula Interna con uno spessore, della colonna mineralizzata, di circa 800 m. Le rocce di copertura sono costituite delle formazioni Irpina, Pre-Irpina e Volturino.


Figura 1 – Sezione geologica di una porzione del campo Val d’Agri. ENI

Domini di Rilevazione

Il monitoraggio della sismicità naturale e/o eventualmente indotta dalle attività di coltivazione di idrocarburi, condotte nella concessione, viene effettuato nei volumi definiti Dominio Interno di rilevazione (DI, in rosso) e Dominio Esteso (DE, in arancione). In particolare le dimensioni risultano essere rispettivamente di circa 7.700 km3 e 23.000 km3.

I parametri significativi ai fini degli ILG sono i seguenti (profondità da livello mare):

  • Zowc = 3 km profondità del giacimento
  • DI = 5 km estensione del DI oltre il giacimento (caso di reiniezione)
  • DE = 5 km estensione del DE oltre il DI
  • Zi = 8 km profondità massima del DI
  • Ze= 13 km profondità massima del DE


Figura 2 – Estensione del giacimento di Val d’Agri (in verde), del DI (rosso), del DE (arancio). I triangoli gialli sono le stazioni sismiche della rete. In azzurro il pozzo iniettore CM-2.

Configurazione della Rete Sismica

La rete di monitoraggio sismico attualmente è costituita da 15 stazioni remote digitali dotate di sismometri 3C a corto periodo. La rete è orientata prevalentemente NW-SE con una lunghezza di circa 45 km e una larghezza di circa 36 km (vedi figura 2) ed è operante fin dal 2001.
Il sistema centrale di controllo è ubicato presso gli uffici Eni di S. Donato Milanese, a cui i dati sono trasmessi tramite segnale telefonico GSM..


Figura 3 – Integrazione dell’attuale rete per il monitoraggio sismico in Val d’Agri. ENI. Linea verde giacimento Val d’Agri, linea rossa DI, linea arancio DE. I triangoli gialli sono le stazioni sismiche della rete ENI, i triangoli azzurri le stazioni INGV, in rosso le 5 nuove stazioni integranti.

Descrizione delle stazioni

Le stazioni di monitoraggio sismico sono in genere equipaggiate con la seguente strumentazione:

  • Sismometro Le-3Dlite a 3 componenti con periodo di 1 s, massima frequenza utile di 80 Hz.
  • Trasmissione dati GSM.
  • Sistema di alimentazione con batterie tampone, pannelli solari 2×40 Wp.
  • Acquisitore Mars-88 a 20 bit a 3 canali, acquisizione continua con frequenza 125 Hz.

La completezza della rete attuale, così come determinata dagli studi di INGV, è di Magnitudo 0.9 – 1.2 con magnitudo minima registrata 0.0.

Sistema di acquisizione dati

La registrazione dei dati è in continua H24 e i dati sono sincronizzati con segnale radio DCF-77. Sulle stazioni locali avviene una pre-elaborazione che, tramite un algoritmo di tipo STA/LTA, verifica in tempo reale la presenza di possibili eventi sismici (trigger).
Il sistema centrale interroga periodicamente (ogni ora) le stazioni remote e verifica l’esistenza di trigger contemporanei su più stazioni (coincidenze).

Adeguamento agli ILG

Per l’adeguamento agli ILG, quindi per migliorare la detezione della rete (eventi di ML tra 0 ed 1), nonché la localizzazione degli eventi (incertezza entro qualche centinaio di metri) ed eseguire analisi più approfondite sui dati, Eni ha predisposto un piano con:

  • Sostituzione strumentazione (inclusi accelerometri) delle stazioni e software di elaborazione avanzata;
  • 5 stazioni aggiuntive e 1 rilocata (totale da 15 a 20);
  • Registrazione in continuo (attuale acquisizione a trigger) per la completezza degli eventi registrati.

Tale adeguamento è previsto essere completato nei tempi stabiliti dall’Accordo Quadro.

Il monitoraggio delle deformazioni del suolo

Per ottemperare agli ILG, anche per quanto riguarda il monitoraggio delle deformazioni del suolo, Eni sta implementando una rete CGPS le cui caratteristiche tecniche e geometriche rispettino i criteri e le indicazioni contenute negli ILG.

Attualmente sono state implementate e sono funzionanti 3 delle 12 stazioni previste. Il completamento della rete è previsto essere completato nei tempi stabiliti dall’Accordo Quadro.
Oltre alla rete CGPS, per la determinazione dei movimenti verticali del suolo, così come stabilito dagli ILG, Eni dispone dal 2003 anche delle mappe satellitarie InSAR.