Minerbio
L’accordo relativo alla Concessione di stoccaggio MINERBIO STOCCAGGIO, è stato siglato in data 5 maggio 2016 da MiSE, Regione Emilia-Romagna e Stogit S.p.A. La sperimentazione è formalmente iniziata in data 11 luglio 2016. Tuttavia, le attività per l’avvio della sperimentazione sono iniziate con un ritardo di 6 mesi rispetto al 11 luglio 2016 a causa degli eventi sismici dell’agosto 2016 avvenuti in Italia centrale che hanno di fatto impegnato INGV oltre i normali compiti istituzionali, sul fronte degli studi e delle attività di monitoraggio effettuate per la Protezione Civile (cfr. verbale 27 Luglio 2017).. La sperimentazione è formalmente iniziata in data 11 luglio 2016. Tuttavia, si precisa che le attività per l’avvio della sperimentazione sono iniziate con un ritardo di 6 mesi rispetto al 22 luglio 2016 a causa degli eventi sismici dell’agosto 2016 avvenuti in Italia centrale che hanno di fatto impegnato INGV oltre i normali compiti istituzionali, sul fronte degli studi e delle attività di monitoraggio effettuate per la Protezione Civile (cfr. verbale 27 Luglio 2017).
In base all’Accordo siglato il Comitato per la concessione di Minerbio è così composto:
Figura 1- Sezione Geologica da: Boccaletti et al. (2004). Carta sismotettonica della Regione Emilia Romagna, 1:250.000 e note illustrative. SELCA Editore, Firenze
Figura 2 – Proiezione in superficie dei domini di rilevazione interno (DI) ed esteso (DE) (box rosso e box blu, rispettivamente). Vengono mostrati la proiezione in superficie del contatto GWC, i confini dei comuni interessati dalla concessione “Minerbio Stoccaggio” e la posizione di C, il punto centrale delle proiezioni in superficie dei domini di rilevazione. La linea blu che affianca il lato ovest del dominio interno corrisponde alla traccia della sezione C-C’ di Boccaletti et al. (2004).
Figura 3 – Sezione Geologica da: Boccaletti et al. (2004). Carta sismotettonica della Regione Emilia Romagna, 1:250.000 e note illustrative. SELCA Editore, Firenze.
Figura 4- Stazioni di monitoraggio sismico STOGIT. MI01 MI02 MI03 MI06 (sensori in superficie) MI04 MI05 MI08 MI10 (sensori in pozzetto), proiezione in superficie dei domini di rilevazione interno (DI) ed esteso (DE) (box rosso e box blu, rispettivamente).
Figura 5 – Stazioni di monitoraggio sismico INGV, proiezione in superficie dei domini di rilevazione interno (DI) ed esteso (DE) (box rosso e box blu, rispettivamente).
Figura 6 – Schema di acquisizione.
- DGS UNMIG (Ministero Sviluppo Economico)
- Regione Emilia Romagna;
- SPM;
- Società Titolare
- Regolamento di Funzionamento (approvato in data 27 Maggio 2016): definisce la composizione del Comitato, il ruolo di ciascun rappresentante, le modalità di incontro e la definizione ed approvazione dei documenti.
- Protocollo di Trasmissione Dati (approvato in data 04 Giugno 2016): definisce le modalità di trasmissione dei dati (tipologia e frequenza di trasmissione dalla SPM al Comitato).
- Documento tecnico (approvato in data 04 Giugno 2016): definisce in via programmatica il piano tecnico di realizzazione o implementazione della rete sulla base delle specifiche tecniche della Concessione.
- Il campo di stoccaggio
- Domini di rilevazione
- Configurazione della rete
- Descrizione delle stazioni
- Strumentazione sismometrica
- Il monitoraggio delle deformazioni del suolo
- Il monitoraggio delle pressioni di poro
Il campo di stoccaggio
Il giacimento di stoccaggio di Minerbio, collocato ad una profondità di circa 1300 m, è costituito da un sistema geologico in grado di assicurare l’intrappolamento del gas, in virtù delle caratteristiche delle rocce che lo compongono e della propizia conformazione degli strati in questa porzione del sottosuolo (“trappola strutturale”). Questo giacimento era stato oggetto di una precedente coltivazione di gas iniziata alla fine degli anni ’50 e conclusa nel 1971, mentre l’attività di stoccaggio è iniziata nel 1975. Dal punto di vista geologico il giacimento comprende inferiormente una roccia-serbatoio (“reservoir”), costituita da sabbie con elevate porosità e permeabilità, il cui spessore è nell’ordine di un centinaio di metri. Questi livelli sono uniformemente ricoperti da sedimenti argillosi (“Argille del Santerno”), che rappresentano un’efficace formazione di copertura, grazie al loro elevato spessore (nell’ordine di alcune centinaia di metri) e all’ampia estensione areale
Figura 1- Sezione Geologica da: Boccaletti et al. (2004). Carta sismotettonica della Regione Emilia Romagna, 1:250.000 e note illustrative. SELCA Editore, Firenze
Domini di Rilevazione
Il monitoraggio della sismicità naturale e/o eventualmente indotta dalle attività di stoccaggio gas, condotta nella concessione, viene effettuato nei volumi definiti Dominio Interno di rilevazione (DI, in rosso) e Dominio Esteso (DE, in blu). In particolare le dimensioni risultano essere rispettivamente di (10 x 10 x 5) km3 e (22 x 22 x 11) km3. DI e DE sono stati definiti considerando posizione e dimensioni del giacimento, situato alla profondità media di 1370 m, che si estende per 2 e 6 km nelle direzioni NE-SO e NO-SE rispettivamente. Nelle Figure vengono mostrate la mappa delle proiezioni in superficie dei domini di rilevazione e le proiezioni di tali domini sulla sezione geologica C-C’ di Boccaletti et al. (2004).
Figura 2 – Proiezione in superficie dei domini di rilevazione interno (DI) ed esteso (DE) (box rosso e box blu, rispettivamente). Vengono mostrati la proiezione in superficie del contatto GWC, i confini dei comuni interessati dalla concessione “Minerbio Stoccaggio” e la posizione di C, il punto centrale delle proiezioni in superficie dei domini di rilevazione. La linea blu che affianca il lato ovest del dominio interno corrisponde alla traccia della sezione C-C’ di Boccaletti et al. (2004).
Figura 3 – Sezione Geologica da: Boccaletti et al. (2004). Carta sismotettonica della Regione Emilia Romagna, 1:250.000 e note illustrative. SELCA Editore, Firenze.
Configurazione della Rete Sismica Minerbio Stoccaggio
Il monitoraggio sismico è stato realizzato dal Concessionario mediante una rete di sensori velocimetrici che, nel periodo Giugno 1979 – Giugno 1986, ha raggiunto un numero massimo di 7 stazioni. Successivamente, la rete è stata limitata ad una sola stazione, integrata con le stazioni di altre reti emiliane gestite dal Concessionario. A partire da Settembre 1990, la rete di Minerbio è stata implementata con l’installazione di 3 stazioni velocimetriche, inizialmente dotate della sola componente verticale (come usuale in quel periodo) e, da Luglio 1998, dotate di sensori triassiali. A partire da Aprile 2016, la rete è stata ulteriormente implementata con l’installazione di una stazione aggiuntiva in pozzetto (a 100 m di profondità) dotata di sensore velocimetrico triassiale. Altre 4 stazioni (di cui 3 in pozzetto a 150 m di profondità) sono in funzione da Aprile 2018. Tutti i segnali delle 8 stazioni attualmente operanti sono trasmessi e ricevuti in tempo reale. L’acquisizione delle forme d’onda registrate dalla rete microsismica è basata su un apposito protocollo standard per la comunità scientifica sismologica: Seedlink (IRIS 2018). I dati non processati vengono inviati in tempo reale parallelamente all’archivio unico dell’INGV (sede di Milano), dove sono integrati con i dati provenienti dalle stazioni della rete sismica nazionale.
Figura 4- Stazioni di monitoraggio sismico STOGIT. MI01 MI02 MI03 MI06 (sensori in superficie) MI04 MI05 MI08 MI10 (sensori in pozzetto), proiezione in superficie dei domini di rilevazione interno (DI) ed esteso (DE) (box rosso e box blu, rispettivamente).
Figura 5 – Stazioni di monitoraggio sismico INGV, proiezione in superficie dei domini di rilevazione interno (DI) ed esteso (DE) (box rosso e box blu, rispettivamente).
Descrizione delle stazioni
Le stazioni di monitoraggio sismico sono in genere equipaggiate con la seguente strumentazione:- sismometro a 3 componenti a corto periodo
- registratore (Digitizer) a 24 bit DYMAS24 (prodotto da SolGeo s.r.l.) a 6 canali;
- frequenza di campionamento a 100 Hz;
- antenna GPS per l’estrazione del segnale temporale;
- sistema di alimentazione;
- batterie tampone.
Strumentazione sismometrica e sistema di acquisizione dati
L’acquisizione delle forme d’onda registrate dalla rete microsismica è basata su un apposito protocollo standard per la comunità scientifica sismologica: Seedlink (IRIS 2018). I dati non processati vengono inviati in tempo reale parallelamente all’archivio unico dell’INGV (sede di Milano), dove sono integrati con i dati provenienti dalle stazioni della rete sismica nazionale.
Figura 6 – Schema di acquisizione.