Il Network per la sicurezza offshore abilita progetti di cooperazione internazionale per l’innovazione in ambito energetico

Comunicato stampa

Milano – 18/12/2017

Si è svolto questa mattina l’evento Attività energetiche. La sicurezza come hub per l’innovazione tecnologica promosso dal Ministero dello Sviluppo Economico in collaborazione con CRIET (Centro di Ricerca Interuniversitario in Economia del Territorio) e RSE (Ricerca sul Sistema Energetico).
La Direzione Generale per la sicurezza del Ministero dello Sviluppo Economico (DGS UNMIG) ha presentato lo stato dei progetti del Network per la sicurezza offshore, che dal 2014 riunisce team di eccellenza di Università, enti di ricerca e Corpi dello Stato, e ha presentato le possibili direzioni future dell’attività del Network.
“In un contesto sempre più complesso da un punto di vista delle sfide richieste per governare il delicato equilibrio tra attività energetiche e ambiente, vi sono crescenti opportunità, anche a livello internazionale, per il riconoscimento del know-how e della capacità di ricerca e sviluppo che ha maturato il nostro Network”, afferma Franco Terlizzese, Direttore Generale della DGS UNMIG. “Il Network ha infatti oggi un ruolo molto importante anche nell’abilitazione di progetti di cooperazione internazionale per l’innovazione tecnologica in ambito energetico”.

“Le grandi imprese esplorative che chiamano a fattor comune competenze diverse e complementari sono il migliore banco di prova della capacità organizzativa di un sistema paese che non può non mettere sicurezza e sostenibilità alla base dei propri interessi. La scelta compiuta in tal senso dalla DGS UNMIG di allearsi con le strutture della ricerca nazionale è una modalità esecutiva di questo concetto generale di assoluta eccellenza” ha dichiarato Stefano Besseghini, Presidente e Amministratore Delegato di RSE facendo riferimento al Network per la sicurezza e aggiungendo che: “La conoscenza scientifica, traslata in un linguaggio semplice e divulgativo, è la condizione necessaria per generare consapevolezza in chi desta preoccupazioni nei confronti di qualunque impresa industriale che abbia un impatto ambientale o strutturale”.
CRIET, l’ente incaricato del progetto “Dialogo e Trasparenza” a favore della comunicazione del Network per la Sicurezza, ha presentato il progetto che ha portato all’individuazione di un’immagine distintiva per il Network e allo sviluppo di un brand, riconoscibile anche a livello internazionale: CLYPEA, a rappresentare la funzione di “scudo di protezione” che è propria della sicurezza. “CLYPEA vuole essere un punto di riferimento per il governo della complessità, una certezza di soluzione, agibile e sostenibile, per governi, aziende e cittadini che hanno in ogni Paese aspettative sempre più elevate di un rapporto più equilibrato tra attività energetiche e ambiente”, ha dichiarato Angelo Di Gregorio, Direttore di CRIET.

Del brand ha parlato anche Ilaria Antoncecchi, Responsabile scientifico per gli accordi di ricerca della DGS UNMIG, che ha descritto CLYPEA come un nuovo approccio per aumentare la conoscenza, intesa come condivisione di saperi, che diventa un fattore indispensabile per la sicurezza e un presupposto fondamentale per l’innovazione.
Rappresentanti di enti che fanno parte del Network per la Sicurezza, in particolare Open Lab Games per conto di RSE (Pietro Polsinelli), Politecnico di Torino (Candido Fabrizio Pirri), Marina Militare (Maurizio Massimo), Università degli Studi di Napoli Federico II (Matteo Picozzi), Politecnico di Milano (Gabriele Della Vecchia) hanno presentato alla platea le implicazioni dei progetti di ricerca realizzati ad oggi, che hanno aperto l’opportunità di pensare alla sicurezza come un “hub” per l’innovazione tecnologica in ambiti più ampi e diversi da quelli richiesti dalle attività offshore.

Nella seconda parte dell’evento è stato infine favorito un confronto tra la comunità accademica-scientifica e aziende leader del settore energetico sulle opportunità garantite dalla ricerca e dall’innovazione tecnologica per assicurare le migliori condizioni per una transizione energetica verso l’economia low carbon in piena sicurezza.
Giuseppe Tannoia (Eni SpA), Antonio Careddu (Saipem SpA) e Edoardo Croci (IEFE) hanno condiviso il proprio punto di vista sulle condizioni di natura economica, tecnologica, sociale e culturale che spiegano oggi il bisogno di nuove tecnologie per affrontare in modo efficace e sostenibile la transizione energetica. La Tavola Rotonda è stata moderata da Roberto Cianella, Responsabile per il supporto ingegneristico e le attività internazionali nello staff del Direttore Generale della DGS UNMIG.
L’incontro si è concluso con l’intervento di Silvia Grandi, Dirigente della DGS-UNMIG, che ha confermato come il Ministero dello Sviluppo Economico sia impegnato a creare valore, aiutando anche l’industria energetica, i campioni nazionali e le PMI che hanno deciso di investire in innovazione a consentire la transizione verso un’economia low carbon in piena sicurezza.